Educazione finanziaria in Italia: Pictet Asset Management svela i nuovi trend tra giovani e social

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La quarta edizione dell’Osservatorio Edufin, presentata da Pictet Asset Management e intitolata “Educare al futuro,” ha messo in luce un crescente interesse degli italiani per l’educazione finanziaria. In particolare, il desiderio di comprendere meglio il risparmio e gli investimenti è cresciuto del 12% rispetto al 2021. Daniele Cammilli, Head of Marketing di Pictet Asset Management dichiara: “Negli ultimi quattro anni la crescente complessità dei mercati finanziari, unita alle incertezze geopolitiche ed economiche, ha indubbiamente alimentato un maggiore interesse per la materia, la cui conoscenza e comprensione è ritenuta oggi cruciale da tutti per riuscire a realizzare i propri progetti di vita. Tuttavia, permangono ostacoli rilevanti, come la difficoltà a trovare contenuti affidabili e a lungo termine.

L’interesse per l’educazione finanziaria in Italia

In un contesto economico sempre più incerto, la relazione tra gli italiani e la finanza personale continua ad evolversi rapidamente. Dal sondaggio dell’Osservatorio Edufin emerge che l’88% del campione è interessato a migliorare le proprie conoscenze in ambito finanziario, una crescita notevole rispetto al 76% registrato nel 2021. Questa tendenza risulta particolarmente forte tra i giovani: oltre il 40% di loro dichiara di voler comprendere meglio strumenti e pratiche finanziarie per realizzare i propri obiettivi di vita, come l’acquisto di una casa, l’avvio di un’attività o la creazione di un fondo di risparmio.

Tuttavia, questa crescente domanda non è supportata da un’adeguata offerta formativa, e molti italiani si trovano in difficoltà nel compiere scelte finanziarie. La mancanza di conoscenze adeguate costituisce una barriera rilevante nelle decisioni di investimento, che spesso rimangono orientate al breve termine e puntano su strumenti poco diversificati.

I social network come canale d’informazione finanziaria

Negli ultimi anni, i social network sono diventati canali centrali per la divulgazione di informazioni economico-finanziarie, soprattutto per le generazioni più giovani. Secondo i dati dell’Osservatorio, circa il 36% degli italiani oggi utilizza i social per informarsi su tematiche finanziarie. I giovani, in particolare, mostrano una predilezione per Instagram come fonte principale, seguita da WhatsApp e Facebook. Questi canali si rivelano particolarmente popolari perché offrono contenuti rapidi, accessibili e facilmente condivisibili, ma spesso presentano il limite di un’informazione poco approfondita e talvolta inaffidabile. Il 39% degli intervistati ha infatti lamentato la difficoltà di trovare contenuti finanziari che siano davvero accurati e certificati, sottolineando la carenza di fonti affidabili sui social.

In molti casi, le informazioni reperite online risultano frammentate o semplificate, generando confusione o portando a scelte di investimento poco consapevoli. Per migliorare la qualità dell’informazione sui social, sarebbe necessario un intervento da parte di figure esperte e istituzioni che offrano contenuti di qualità, garantendo una maggiore sicurezza per chi si affaccia al mondo finanziario.

La sfida della pianificazione a lungo termine

Uno dei principali ostacoli per gli italiani riguarda la mancanza di una pianificazione finanziaria orientata al lungo termine. Molti, infatti, preferiscono investimenti a breve termine, mossi da un clima di incertezza economica e da un forte senso di ansia finanziaria, che interessa il 70% degli intervistati. Questa propensione al breve termine è particolarmente evidente tra i giovani, i quali, pur avendo un orizzonte temporale favorevole, tendono a preferire strumenti come il trading online o le criptovalute, attratti dalla loro accessibilità e dai potenziali guadagni rapidi. Purtroppo, però, questo approccio tende a sottovalutare i benefici degli investimenti a lungo termine, come i Piani di Accumulo Capitale (PAC) e la previdenza complementare, che potrebbero offrire maggiore stabilità e sicurezza economica nel corso del tempo.

La scarsità di conoscenze in materia di pianificazione a lungo termine espone quindi molti italiani a rischi finanziari, limitando le loro opportunità di accumulare capitale e garantire un futuro economico più sereno. Per superare questa sfida, sarebbe essenziale sviluppare programmi di educazione finanziaria che favoriscano una visione strategica e sostenibile degli investimenti.

Il valore dell’educazione finanziaria a scuola

Il progetto dell’Osservatorio Edufin evidenzia l’importanza di un’educazione finanziaria inclusiva, che coinvolga scuola e istituzioni. Ad oggi, il 58% degli italiani vede positivamente l’inserimento dell’educazione finanziaria nelle scuole, percepite come fonti affidabili. Questo approccio mira a garantire una formazione di base che permetta alle nuove generazioni di sviluppare un rapporto più maturo e consapevole con il denaro. L’inclusione di programmi di educazione finanziaria nelle scuole potrebbe infatti fornire ai giovani gli strumenti per pianificare meglio il proprio futuro, aiutandoli a comprendere concetti fondamentali come il risparmio, l’investimento e la gestione del debito.

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