Nuovo record per l’export in Europa di auto ibride plug-in Made in China, nonostante i dazi

Il ministro del Commercio cinese Wang Wentao ha esortato l’Unione Europea a risolvere la controversia sulle tariffe anti-sovvenzione sui veicoli elettrici e ibride cinesi, sottolineando l’importanza di inviare un segnale positivo al mondo in un contesto di crescente protezionismo. Durante un incontro con il presidente del BMW Group, Oliver Zipse, a Pechino, Wang ha ribadito che sia la Cina che l’UE possono contribuire a portare stabilità nel commercio globale. Secondo Wang la storia ha dimostrato molte volte che le guerre tariffarie e le guerre commerciali possono solo portare a una situazione di perdita-perdita, aggiungendo che spera nel ruolo attivo di BMW per incoraggiare una soluzione rapida e accettabile per entrambe le parti.

L’impatto delle tariffe UE e le preoccupazioni delle case automobilistiche

Le tariffe UE sui veicoli elettrici cinesi hanno già avuto un impatto significativo, con un calo delle vendite del 40% a ottobre e del 25% a novembre, sebbene a dicembre si sia registrato un inaspettato aumento delle spedizioni. Case automobilistiche tedesche come BMW temono ritorsioni da parte di Pechino, che potrebbero compromettere le loro operazioni in Cina. Nel frattempo, il produttore cinese Xpeng ha confermato che le tariffe europee hanno avuto un “grande impatto economico”, ma non fermeranno l’espansione dell’azienda nei mercati europei.

L’impegno della Cina per un mercato aperto e il dialogo con gli Stati Uniti

Wang ha ribadito che la Cina rimane impegnata ad aprire ulteriormente il proprio mercato agli investimenti esteri, garantendo stabilità e un ambiente favorevole alle imprese straniere. Il governo cinese espanderà senza mozioni l’apertura di alto livello verso il mondo esterno e continuerà a ottimizzare l’ambiente imprenditoriale. Separatamente, il vicepremier cinese He Lifeng ha incontrato il senatore statunitense Steve Daines, sottolineando che Pechino si oppone all’“armamento” delle questioni economiche e si dice aperta a un “dialogo candido” con gli Stati Uniti su basi di parità.

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