Meta potrebbe perdere miliardi dalla pubblicità cinese
Business, home, Meta, shein, tecnologia, temuIl core business pubblicitario di Meta è minacciato da una possibile perdita di 7 miliardi di dollari nel 2025, secondo una nota di ricerca di MoffettNathanson. Le nuove tariffe imposte dal presidente Donald Trump sui prodotti cinesi stanno avendo un impatto diretto sui grandi rivenditori come Temu e Shein, che stanno tagliando i loro budget pubblicitari su Facebook e Instagram. Una mossa che potrebbe colpire duramente Meta, nonostante la piattaforma sia ufficialmente bandita in Cina.
Temu e Shein, motori del fatturato cinese per Meta
Gli analisti sottolineano che la pubblicità Meta proveniente da rivenditori legati alla Cina rappresenta una parte significativa delle sue entrate. Nel 2024, Meta ha registrato ricavi per 18,35 miliardi di dollari dalla Cina, pari a oltre l’11% del totale. “L’importanza della Cina per l’attività di Meta non può essere sopravvalutata”, si legge nel report. È ragionevole supporre, dicono gli esperti, che la Cina sia la seconda maggiore fonte di ricavi per Meta dopo gli Stati Uniti, nonostante l’assenza di utenti diretti nel paese.
Calano le app, cala la spesa pubblicitaria
Segnali concreti di un rallentamento sono già visibili: Temu ha ridotto la spesa pubblicitaria negli USA e ha subito un crollo nelle classifiche dell’App Store Apple, secondo un’indagine della CNBC. Il contesto globale non aiuta: una possibile recessione economica, unita alla crisi commerciale, potrebbe ridurre di ulteriori 23 miliardi di dollari le entrate pubblicitarie di Meta nel 2025. Gli analisti avvertono: “Una recessione economica veramente prolungata […] potrebbe spazzare via 23 miliardi di dollari nel 2025 dalle entrate pubblicitarie dai libri di Meta e schiacciare i nostri guadagni del 2025 del -25%”.
Le prospettive future tra tagli e instabilità
Nonostante il quadro incerto, MoffettNathanson mantiene un rating di acquisto su Meta, pur abbassando il prezzo obiettivo da 585 a 525 dollari. Tuttavia, le azioni hanno già subito un calo del 19%, scendendo a 499,36 dollari dopo il ritorno ufficiale di Trump alla presidenza. Gli investitori attendono ora con ansia il report sugli utili del primo trimestre, previsto per mercoledì prossimo. “Come notato in precedenza, crediamo che Meta sia particolarmente esposto a un ritiro nella spesa pubblicitaria da parte degli inserzionisti cinesi”, concludono gli analisti.
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